Circumvesuviana e la gioia interiore?

 


A volte ci incontriamo e sei inizio o ritorno del viaggio.
Sei un entità a tratti mitologica, non si sa bene come chiamarti, con te ho vissuto le esperienze di viaggio più strane, nulla è mai scontato e questo mi ha fatto pensare alla bellezza e molteplicità della vita stessa.
Ogni fermata, un apparente ingresso in un mondo che potrebbe essere fermo alla fine del 1800 o spostato in un tempo futuro a volte distopico.
Ma uscendo da ogni stazione, la possibilità di accedere alla bellezza assoluta è presente ad ogni singola fermata, anche a quelle che portano con sé evidenti disagi e una cura, che non ha seguito la necessaria apertura all'amore per le proprie ricchezze.
È il momento di presentarla ufficialmente, si parlo di lei: " La Circumvesuviana!".
Non conosco tutte le tratte, ho solo viaggiato su quella che va da Sorrento a Napoli e ritorno e non ne sono neanche un assiduo frequentatore, ma qui so che ho vissuto negli anni, tutte le possibili sfumature delle emozioni: dalla paura, fino alla manifestazione dell'amore, passando per la rabbia, la gioia, la delusione e la felicità. E questa mattina di inizio viaggio, mi piacerebbe raccontarvi di un andare simile, che in questi giorni ho vissuto dentro di me.
Il viaggio alla riscoperta della gioia interiore, dell'entusiasmo per la vita. Una esperienza che mi portasse a comprendere come poter avere accesso a qualcosa che non dipenda dagli eventi esterni, ma solo dalla manifestazione della gratitudine per ciò che sono.
Mi direte come è possibile coniugare questo, con la Circumvesuviana? A dire la verità non lo so, mi è arrivato l'input dalla mia dolce metà e fiducioso mi sono messo in ascolto di questa possibile storia. Ogni stazione come dicevo prima, apparentemente poco invitante, è una porta alla bellezza artistica, paesaggistica e culinaria, se hai voglia di andarla a scoprire e vivere. Già solo Napoli, Sorrento e Pompei mi permettono di vincere facile in questa ricerca, ma il meglio arriva quando ti lasci l'occasione di poter andare a scoprire le possibilità anche delle strade meno conosciute, ma che come per magia possono regalare al peggio un buonissimo caffè.
Andare a riscoprire i sentieri del proprio talento spesso non basta, c'è la necessità di accogliere la gratitudine che quella opportunità di conoscenza porta con se. Ho avuto per anni la fortuna di sperimentare i miei talenti, scoprendo che senza il sorriso e la gioia, possono diventare strumenti di rivalsa o alimento per l'ego.
Durante questi viaggi in treno si incontrano tanti volti, tanti specchi possibili di personalità, che dentro ognuno di noi ci offrono spunti, per comprendere se sorridiamo al mondo perché ci accogliamo o se preferiamo tenerci le braccia strette al petto e gli occhi bassi.
Da ieri sento più forte in me il sorriso che parte dal cuore e al di là di ciò che vedo fuori, mi rendo conto che è possibile determinare se desidero vivere: con gli occhi colmi di stupore della bambina in vestitino rosa appena salita sul vagone o con la paura dell'esame da superare che quasi trattiene il respiro di questo giovane baffuto, seduto di fronte a me.
Intanto risuona negli altoparlanti del treno: "Stazione di San Giorgio a Cremano" e il pensiero come una coccola mi riporta alla mente il sorriso timido di Massimo Troisi che qui nacque. Parli della tenerezza del sorriso, della gioia di manifestare il talento che crea bellezza e felicità negli altri, perché parte dal cuore e arriva lui, così.
Come vi dicevo questo treno sa essere specchio e risvegliare ciò che desideri vedere del mondo, ma a determinarlo è sempre il valore che dai a te stesso e con che occhi desideri guardare ciò che ti circonda. Oggi il meteo dava pioggia e invece c'è un bel sole ad accompagnarmi in questo nuovo viaggio verso l'amore.
"Prossima fermata Napoli!".
Per fortuna c'è l'amico l'altoparlante a ricordarmi di scendere, un altro treno in stazione mi aspetta su un nuovo binario. Carico di bagagli e curiosità mi appresto ad andare tra la folla che va, grato delle loro storie e di quelle che incontrerò anche oggi pronte ad insegnarmi sorrisi nuovi.

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Scrivere mi permette di mettermi in ascolto, di collegarmi alle storie che hanno il desiderio di essere raccontate. Esserne tramite è una gioia difficile da spiegare, anche per uno che di mestiere fa il comunicatore. Entra ad assaporare questo viaggio.