Questa mattina come un fulmine mi è arrivata nella testa una
considerazione: per immettere e lasciare andare l’aria, noi umani abbiamo due
possibili strade, il naso e la bocca.
Questo mi ha fatto pensare: Per mangiare e bere ne abbiamo una sola, ma sarà l’aria
l’elemento principale che da vita?
Quanto la sottovalutiamo l’importanza dell’aria?
Un neonato viene alla vita grazie al suo primo respiro e chi lascia la terra
con la morte, si dice che esala l’ultimo respiro.
Di sicuro a questo punto non sto dicendo nulla di sconvolgente, ma proviamo a spostare
il concetto di aria ad un livello spirituale ed esoterico per capire se ha la
stessa importanze nel dare la vita.
L’aria è un concetto collegato ai pensieri e al muoversi, nessun altro elemento
potrebbe avere movimento o vita. Il fuoco per esempio senza aria non può esiste,
l’aria smuove la terra e trasporta i semi per fertilizzarla, l’aria muove le
acque e le trasporta su nel cielo per poi creare la pioggia.
Anche nel Vangelo lo Spirito viene indicato come un soffio divino.
L’aria nella spiritualità è collegata ai pensieri, prima di addentrarci è
necessario fare una distinzione tra ciò che sono i pensieri e cosa sono gli
automatismi della mente. Potremmo definire ciò che la mente razionale utilizza
come strutture di pensiero, quelli utili per automatismi del vivere comune,
come quello di preparare il caffè, di guidare l’auto, il truccarsi per le donne
e il farsi la barba per gli uomini. Cosa molto diversa è il pensiero come
manifestazione dell’aria, che per sua stessa natura non può essere delimitata
all’interno di un recinto prestabilito, altrimenti diventerebbe aria stagnante
e come tutte le cose che stagnano poi puzzano e inquinano. Il concetto stesso
di aria non può nel modo più assoluto essere relegato all’interno di una idea
di fissità e qui si apre ora qualcosa di interessante, che in questi giorni è
venuto fuori e mi ha tanto smosso le emozioni e la vita: “L’importanza del fare
spazio anche nel corpo fisico, energetico e animico, di tutta l’energia stagnante
che per paura, per educazione e per apparente comodità ho bloccato in me”. Questo
processo di pulizia è passato attraverso l’utilizzo dell’aria, solo l’aria può
ripulire uno spazio. La mattina le mamme spesso spingono affinché i figli arieggino
la stanza dopo la notte.
Quindi se vedessimo come il nostro cervello si blocca in situazioni stagnanti,
proprio perché si è focalizzato sul bisogno di trattenere e non su quello di
lasciar scorrere o lasciare andare, ci potremmo accorgere di quante possibilità
e quanta sofferenza rischiamo di accumulare, per paura di accogliere un respiro
nuovo.
Quel magnifico fiore della donna che amo, mi ha fatto notare poco fa questa
cosa: quanto per esempio una mascherina è stata per tanto tempo il simbolo di
una fase di paura e di blocco a tutti i livelli per nostra vita. Al di là della
sua utilità o meno, intanto quel periodo in cui nessuno poteva più fare niente,
il respiro stesso, l’aria stessa era diventata per tanti veicolo di morte,
ribaltandone completamente il senso e la sua natura.
L’aria è vita e la vita passa attraverso l’aria!
Non c’è altro da poter dire, quello che mi chiedo è: quanta attenzione riesco a
mettere ogni giorno nell’aria che respiro?
Quanta attenzione riesco a porre sui pensieri che venendomi incontro, decido di
accogliere e di tenere vivi o di bloccarli o scacciarli?
Quando scrivo, io vivo di pensieri che nel loro fluire mi permettono di
raccontare una storia, che sia una poesia, un romanzo, un racconto o un’idea
per uno spettacolo o per un film. Se quel flusso di aria, di freschezza non lo
lascio libero di portare vita, di seminare, di muovere le emozioni, di
accendere le passioni, non ci potrebbe essere nessuna manifestazione di
creazione del nuovo.
Il rischio spesso è che l’aria viene imbrigliata e ciò che si produce è
qualcosa che sa di stantio, di ripetitivo, di castrante e di involutivo ed è
ciò che molto spesso la realtà intorno che viviamo sta facendo. Ci ha convinto e
ci sta propinando la stessa energia morta e stagnante, che manca dell’afflato
vitale dell’uomo e della donna che respirando la loro aria, da essa sanno creano
aria nuova e quindi vita nuova.
Cosa voglio veramente dire?
Che forse c’è l’esigenza forte di iniziare a porre l’attenzione non solo sull’aria
che respiriamo e sul circolo virtuoso e vitale che ha per il nostro corpo, ma
soprattutto iniziare a porre l’attenzione sui pensieri di cui ci nutriamo e chiederci
se sono liberi e ci permettono di creare anche mondi nuovi per noi o se ci
riportano a restare imbrigliati in mondi vecchi e stantii che altri hanno
creato per noi.
Quando dico altri, non intendo che bisogna necessariamente entrare nei meandri
dei massimi sistemi, ma partire anche già dal comprendere se il mondo dei
nostri genitori, è necessariamente lo stesso mondo che vorremmo per noi. Se le
paure della mia compagna sono diventate come delle cittadelle inespugnabili dove
a vedermi bene, mi sento in trappola. Se è il mio lavoro a determinare la mia
libertà o se io, seguendo i miei desideri realizzo bellezze con il mio talento.
Non è semplice, spesso sentiamo che ci manca il fiato e che facciamo fatica,
ecco quello è il momento più importante, prova a fermarti e cerca di capire cosa
sta avvelenando il tuo respiro e la tua vita.
A me tempo fa la paura di vivere, il terrore di essere stato sbattuto fuori
dalla mia isola “felice” nella quale mi sentivo però soffocare, ha portato il
mio corpo darmi un segnale forte, che poteva condurmi alla morte: mi ha ostruito
i polmoni riducendo la mia capacità di respirare per un bel po’ di tempo, solo
da un lettino di ospedale ho capito che bisognava cambiare respiro e riaprire i
polmoni per accogliere qualcosa di nuovo. Non è stato facile e ancora oggi non
lo è, ma una cosa è certa: Si può iniziare a respirare aria pulita da ora, da
subito!
Il potere di pulizia che ha per noi e per la nostra vita è qualcosa di
inimmaginabile, fare spazio al nuovo, fare pulizia del vecchio che non è più
vivo, è l’atto d’amore più libero e sano che possiamo portare nel nostro mondo,
per noi e per chi vive e cammina nella vita insieme a noi.
Detto questo non mi va di dilungarmi ulteriormente e vi
lascio con un augurio:
Buona vita, buona aria nuova!