Il buongiorno di Madonna Incostanza

 



Questa mattina passeggiando per un sentiero urbano, mi sono imbattuto in un pensiero: "Ma se tutta questa fretta che intorno a me vedo, fosse solo la manifestazione di un dover correre spinto da bisogni esterni, di altri a cui ho ceduto il mio spirito critico? Tutto questo potrebbe essersi generato dal bisogno di violentare e catalogare ciò che sono, per rendermi più manipolabile e soprattutto accettato dal mondo intorno a me?".

Mi sono fermato per un attimo su una panchina a guardare il flusso di auto lì di fronte, ed ecco che si accomoda accanto a me questa magnifica donna dai colori chiari e luminosi, con la sua innata grazia mi dice: "Buongiorno Gerardo caro, non è una stupenda giornata? Mi auguro che il tuo Sole oggi abbia albeggiato su un mare calmo".

Le sorrido emozionato, era da un po' che non la incontravo e con profondo piacere le dico: "Buongiorno Madonna Incostanza, solo qualche piccola nube e questo mi dà il là per interrogare la sua sapienza, se non le arreca disturbo".

Il sorriso di lei è un amorevole cenno di assenso e quindi senza ulteriormente tergiversare le dico: "Mi chiedevo qual è il suo punto di vista su questa violenza a cui tutti i giorni assistiamo, qual è la sua vera matrice?

Incostanza guadando profondamente nei miei occhi mi dice: "Matrice è un concetto legato all'essere madre e nutrice. Che tipo di madre o creatore ha quindi generato questa energia, che in tanti nutrono con la violenza, lo sdegno, il giudizio, la sofferenza, costruendo e alimentando tanti nuovi strumenti e concetti di divisione?
Come si può dividere il maschile dal femminile?
Come si può combattere un uomo, contrapponendogli un altro uomo, che è cellula della stessa Terra?
Gli interessi di queste matrici disfunzionali hanno messo contro anche madre e figli, sorella e fratello.
Chiedere a me, che vivo del solo principio del fare per gioia, è pericoloso, soprattutto per chi pensa di essere nel giusto, alimentando le crociate. Queste non hanno mai creato vita, ma solo morte, dolore e divisione.
Il principio dell'incostanza è nell'essere affine alla felicità, alla manifestazione del desiderio, dell'accoglienza del proprio bene, che diventa un'onda avvolgente. Quando parlo di desiderio non lo confondo mai con il bisogno.
Il desiderio è un ricercare e riscoprire se stessi, il bisogno è la paura di non essere amati, riconosciuti e vivi.
Il bisogno si muove con la paura, il desiderio con l'amore".

Guardo ora di fronte, mentre un vento leggero passandomi davanti agli occhi mi ha lasciato un delicato profumo di lavanda. Mi giro dove poco prima c'era lei e un leggero bagliore come un piccolo Sole entra nel mio cuore e le sue ultime parole iniziano a diffondersi dentro, come un caldo, accogliente abbraccio d'amore.
Mi rialzo e riprendo il mio cammino non prima di aver lasciato sulla panchina un foglietto con su scritto: “Solo la leggerezza del pensiero determina se viene dal cuore o dalla mente. Se ti fa volare è amore, se ti tiene al palo è solo zavorra. Felice giornata!”

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Scrivere mi permette di mettermi in ascolto, di collegarmi alle storie che hanno il desiderio di essere raccontate. Esserne tramite è una gioia difficile da spiegare, anche per uno che di mestiere fa il comunicatore. Entra ad assaporare questo viaggio.