Grazie alla mia valigia

 


Oggi ho buttato la mia valigia, dopo anni di onorata carriera seguendomi in giro per le mie follie, ha dovuto esausta chiedermi congedo.
In pochi giorni hanno ceduto tutte e tre le sue maniche, era come se il peso di tutto ciò che di nuovo la vita ha da offrirmi lei non poteva più portarlo.
È strana la concomitanza, perché una festa come un addio è coincisa con il funerale di questo involucro, che per tanto ha custodito le mie cose, tenendole al sicuro della sua forte corazza.

Mi ricordo ancora quando la comprai, era una calda mattina siciliana ero esausto dal mio bagaglio di fortuna e decisi di portarla nella mia vita proprio nel giorno in cui incontrai per la prima volta, sulla mia strada il percorso degli Arcangeli che tanto mi ha donato.
Lei era lì con me a scorrazzare bella fiammante per i marciapiedi del centro di Palermo.

Non pensate che io sia triste, perché non lo sono per niente.

Stasera è come se fosse ancora più chiara la netta divisione tra ciò che è vecchio e che ringrazio con affetto e ciò che di nuovo la vita mi sta offrendo, perché sto mettendo basi solide sul mio talento.

Ho scritto questo solo perché le sincronie mi rendono felice!
Si perché mi permettono di comprendere che nulla di ciò che è stato, ha più potere sul presente, se non gli concediamo questa forza. Ciò che deve andare che lo faccia con amore, perché grazie a lui io posso essere l'uomo che davvero voglio essere.

Quindi valigia mia cara, grazie per avermi accompagnato e goditi il tuo riposo consapevole che dal tuo amore, sono sbocciato più consapevole del mio viaggio.

 


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Scrivere mi permette di mettermi in ascolto, di collegarmi alle storie che hanno il desiderio di essere raccontate. Esserne tramite è una gioia difficile da spiegare, anche per uno che di mestiere fa il comunicatore. Entra ad assaporare questo viaggio.