Il boccino d’oro di Harry Potter e i desideri.


Vi ricordate il boccino d’oro di Harry Potter, quello che afferrato al volo gli permetteva di vincere la partita di Quidditch? 

Ecco si, assomiglia molto al "Diaspro Oceanico" in foto. 

Bene, il boccino può essere afferrato solo dal cercatore e il cercatore, è quello che sa cosa cercare, altrimenti non avrebbe quel nome. Quindi se ha quel nome, è perché sa cosa cerca e sta cercando il suo boccino d’oro. Perché quello gli regala la vittoria e la realizzazione del desiderio, anche nel caso in cui la sua squadra fino a quel momento stesse perdendo.

E sì! Ma vuoi vedere che dietro questa storia di magia, c’è qualcosa di nascosto, ma talmente nascosto bene, che è sotto la vista di tutti dall’inizio? 

Vuoi vedere che forse la signora Rowling sotto, sotto, ci sta parlando di come si arriva ad afferrare il proprio desiderio? 

Si perché le informazioni e i dati per arrivarci ci sono tutti, andiamo per ordine:

1. Per cercare qualcosa devo desiderarla.

2. Se desidero, immagino come è fatta, gli do una forma, ne delineo i contorni, e avendone un'immagine possibile, dopo mi metto in cerca, quindi divento un cercatore.

3. A quel punto mica mi fermo?
E nò!
Faccio tutto il possibile in mio potere per andare verso quel desiderio, anche perché nessuno può farlo al posto mio, altrimenti non vinco la partita.

4. La tecnica migliore per afferrarlo, parlando sempre della storia, è quella di liberare la mente perché se è affollata da altro, non vedo. Solo senza assilli posso individuare la scintilla del boccino e volare verso di lui.

5. Una volta afferrato è fatta, vittoriaaaaa!!!!

Ora mi direte, ma come mai ti è venuta in mente questa cosa? 

Io vi rispondo così: allora, sono mesi che ho capito che noi siamo i nostri desideri, null’altro ci definisce in modo così chiaro. È solo il desiderio che muove la macchina della vita e se noi ci muoviamo verso di lui, non facciamo altro che muovere la vita espandendola. Perché per ogni desiderio che si realizza, stiamo allargando la nostra esistenza, senza l’assillo di allungarla. 

L'altro giorno mi hanno fatto visita degli amici molto speciali e mi hanno mostrato proprio questo: che noi siamo fatti di tanti piccoli boccini d’oro come quelli che Harry cerca di afferrare. Sono lì da sempre, dal primo momento che abbiamo messo piede su questa Terra, ognuno di noi con un’infinità di queste opportunità da cogliere, aprire e portandole nel cuore renderle concrete nella vita. 

Noi siamo i nostri desideri, perché attraverso di loro possiamo manifestare nella vita tutto quello che siamo. Anche le sconfitte, i presunti problemi, le malattie, gli amori finiti, sono parte di questo processo, perché il non essere riusciti ad accogliere o afferrare il desiderio dentro il boccino, non ha spento quella possibilità. Ma ci ha insegnato che se vogliamo riceverlo, forse dobbiamo spingerci verso qualcosa di più affine a quello che desideriamo essere. Perché spesso non facciamo altro che provare a desiderare i desiderio di altri o quelli imposti dall’esterno. 

Non c’è errore, ma solo comprensione di cosa il viaggio possa insegnare per fare in modo che la mente si liberi, per vedere come afferrare quella piccola, ma gigantesca opportunità di essere felici.

Questi miei cari amici mi hanno quindi aperto il cuore e la visione sulle infinite possibilità, che sono davanti ad ognuno di noi. Basta solo sgomberare la testa dai desideri altrui, dalle visioni del mondo degli altri, per aprire la visione del cuore verso quello che noi siamo, fare un balzo sulla scopa volante, afferrarlo e nel viaggio, che è azione, imparo! 

In questo modo all’arrivo sono io il mio desiderio, sono io stesso il boccino d’oro e aprendomi al Mondo sboccio in una nuova forma, pronto per conoscere altro di me, andando senza assillo verso un'altra vittoria, alla conquista del successivo "Boccino D’Oro". 

Buon viaggio e tanti cari saluti affettuosi da me e dagli amici Hascim.

Scopri i miei libri

Scrivere mi permette di mettermi in ascolto, di collegarmi alle storie che hanno il desiderio di essere raccontate. Esserne tramite è una gioia difficile da spiegare, anche per uno che di mestiere fa il comunicatore. Entra ad assaporare questo viaggio.