La tua mano sfiorando la mia, mi ricorda chi sono

 


Oggi mi è capitato di vedere un ombrello per strada, di istinto mi sono abbassato a prenderlo per il manico e come per magia un vento forte, ma stranamente controllato, lo ha sollevato e me con lui, come fossi Mary Poppins!
A ben guardarlo ora, è un ombrello nero, dall'anima robusta e dal manico in legno scuro, pregiato. Prendo quota con lui con la meraviglia di questo evento, ma senza la paura di poter cadere.
Saliamo su, verso questo cielo limpido e azzurro e il venticello che da qui si percepisce rende meno calda la giornata.
Vedere il mondo da quassù è una strana vertigine, perché mi dà una visione delle cose da una prospettiva unica.

Stranamente seguiamo un uomo che va a piedi, sta rimuginando qualcosa, si vede dalla sua energia, nel modo di spingere i piedi con una certa forza al terreno. Si avvicina ad un laghetto e senza spogliarsi si butta, lo vedo scendere in profondità scompare per un attimo dalla mia vista, mi preoccupo e cerco di capire se posso scendere un po' più da vicino per soccorrerlo. Ma ecco che la sua sagoma risale, ha tra le mani qualcosa, riemerge, prende una grossa boccata di fresco ossigeno e con una leggera fatica si tira su. Risale la spiaggetta, si siede e appoggia accanto a lui un piccolo forziere.
Si avvicina a lui una donna vestita di lino bianco, ha dei tratti asiatici, gli si siede accanto e togliendosi dal collo una chiave appesa ad una collana apre lo scrigno.
Insieme tirano fuori una pietra su cui sono incise queste parole: "Ci sono, come la libellula che si avvicina al tuo fiore, danzandoci intorno per mostrarti che da te non mi nutro ma ti porto la mia gioia, affondo nel tuo polline perché mi rende felice sapere di te!
Senza l'ossessione di legarti a me.
Mi piace che non ci siamo promessi amore eterno, ma solo la libertà di vederci essere felici di muoverci nella vita, con la gioia di ciò che siamo.
Ti guardo, mi guardi e nulla vive, se non con la sapienza della strada che ci avvicina e ci allontana, dandoci il ritmo di una musica che si espande ricevendo e dando.
Se siamo qui, è perché siamo pronti a lasciare che anche questa nostra voglia di volare, non abbia più bisogno di nulla per ricordarcelo!"

Guardo con stupore questa scena, i due prendono questa stele, la stringono tra le mani mentre i loro occhi sorridenti si guardano intensamente.
Ecco che un bagliore forte partendo dai loro cuori avvolge le mani e da esse un nugolo di farfalle coloratissime, di uccelli tropicali prendono il volo, avvolgendoli e disegnando spire luminose e colorate come una danza.

Sono lì, a guardare questo esserci per l'altro senza limiti e legami, felice di essere stato testimone di tanta luce, atterro sulla spiaggetta davanti al lago.
Il Sole albeggiando, mi regala una calda carezza al viso, mi guardo intorno e sono solo, mi siedo, sposto la mano per appoggiare l'ombrello e la tua, sfiorando la mia, mi ricorda chi sono!

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Scrivere mi permette di mettermi in ascolto, di collegarmi alle storie che hanno il desiderio di essere raccontate. Esserne tramite è una gioia difficile da spiegare, anche per uno che di mestiere fa il comunicatore. Entra ad assaporare questo viaggio.