Mi piace osservare come la gente si muove

 


Mi piace osservare come la gente si muove, spesso li riconosco dal loro modo di appoggiare i piedi alla terra.
A distanza di anni mi è capitato di vedere da dietro, le gambe di una amica di famiglia era a circa 40 metri da me e il suo modo di andare, ondeggiando per la sua strada mi ha subito collegato al suo nome, "Maria!".

A volte la camminata è un segno distintivo in tante persone, non so se ognuno di noi ne ha una diversa e particolare che ci determina in qualche modo, come può farlo la dentatura, le impronte digitali o le iridi degli occhi.
A pensarci bene credo di no, perché ci sono delle cose immutabili nell'essere umano, è stati evolutivi che ci mostrano o almeno lo fanno all'esterno di chi siamo diventati o in cosa ci stiamo trasformando. Camminare è una di queste, un po' come la differenza tra il segno zodiacale e l'ascendente, il primo determina delle caratteristiche profonde e l'altro qualcosa a cui tendiamo, per evolvere verso aspetti nuovi.

Come appoggio i piedi dipende da quanta fiducia ho io verso la terra, quanto mi sento leggero o pesante nel modo in cui mi muovo nella vita, e a volte si decide anche di non camminare e i motivi possono essere tanti. Sicuramente tra i più gettonati, c'è chi si carica sulle spalle i problemi del Mondo e in base a quanto questo Mondo è grande, ovviamente possono cambiare le difficoltà nell'andare.
Però vuoi mettere la leggiadria di chi sul Mondo riesce anche a danzarci?
Quasi ad un salto dalla capacità di librarcisi sopra spiccando il volo.
Non lo so se i ballerini hanno una vita più leggera, forse no perché so di storie difficili anche per molti di loro, però il loro volteggiare e fare volteggiare l'altro a me affascina davvero tanto.
E comunque io non volevo parlare di qualcosa di triste anzi, forse sto solo trovando lo spunto per cercare di comprendere come si possa correre felici senza zavorre.

O forse stavo solo osservando il cielo e calando lo sguardo il modo di incedere di Maria con le sue gambe sottili, mi ha concesso di entrare in questo piccolo viaggio, che ovviamente potrebbe anche solo essere una mia pippa mentale.
Però da quando ci ho fatto caso, ora il mio sguardo incrociando i passanti si posa su come hanno deciso di stare al Mondo:
Sfidandolo con la baldanzosa arroganza della ragazzina, che cellulare alla mano invia messaggi vocali come se intorno nulla si muova, se non intorno a lei.
Oppure con le spalle curve di questo uomo che ho l'impressione abbia appena ricevuto una brutta notizia, si perché ha gli occhi bassi e velati, credo sia per un amore finito.
Si lo so ho un po' barato questa volta guardando gli occhi, ma il movimento è in tutto ciò che ci compone e anche il movimento degli occhi è parte della nostra azione. 

Mi alzo ora dalla panchina si è sollevato un venticello fresco e mi sposto un po' al Sole.
Uh guarda là Augusto! Lui davvero non lo vedevo da più di vent'anni, credo andassimo a scuola insieme, faceva il portiere di calcio e come allora è scattato, infilandosi nella porta della sua auto per partire veloce. 

Come vi dicevo il Mondo è proprio ricco di spunti quando ti prendi il tempo per andare in giro ad osservarlo nel suo incedere, oggi più veloce domani chi sa forse sarà più lento. 

Nooo c'è pure Anna lì...

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Scrivere mi permette di mettermi in ascolto, di collegarmi alle storie che hanno il desiderio di essere raccontate. Esserne tramite è una gioia difficile da spiegare, anche per uno che di mestiere fa il comunicatore. Entra ad assaporare questo viaggio.